“Mi serve la sismica!”

Molte volte veniamo contattati da progettisti che iniziano (e vorrebbero concludere così) una telefonata con una RICHIESTA di offerta.

Ad esempio, una che abbiamo ricevuto spesso è la seguente: “Mi serve la sismica!”

Purtroppo non sanno che, se quello è il loro incipit, allora li aspetta una lunga serie di (noiose) domande da parte nostra per capire insieme quale sia il loro OBIETTIVO o, per lo meno, il BISOGNO dietro alla richiesta.

Si, perché la “sismica” applicata all’ingegneria è una materia complessa e la sua applicazione è strategica e necessaria per la progettazione in quanto consente di stimare le caratteristiche dei terreni di fondazione quando questi sono sottoposti ad azioni simiche.

Il suo utilizzo, come tutte le applicazioni sperimentali, deve necessariamente tenere conto di:

  1. condizioni a contorno, costituite dall’ubicazione del sito e il suo relativo contesto geologico;
  2. caratteristiche del sistema (assetto del sottosuolo) e delle semplificazioni che necessariamente devono essere adottate (modello concettuale);
  3. acquisizione ed elaborazione dei dati (indagini e processing),
  4. non-univocità delle soluzioni e integrazione con hard-data.

Il fatto di aver evidenziato i termini RICHIESTA, OBIETTIVO e BISOGNO non è casuale, ma nasce da un’analisi tanto semplice quanto efficace svolta da Alessandra Colonna nel suo libro “Il manager della negoziazione”, consigliatoci dal nostro amico @Jacopo Bettinelli.

Vediamo di fare un esempio pratico del significato dei tre termini declinati al nostro ambito:

Telefonata tipo 1: “Quanto costa una MASW?” In questo caso la RICHIESTA è diretta, ma non motivata in alcun modo nè contestualizzata. La stessa prova, se fosse svolta “ad occhi chiusi”, rischia quindi di essere:

  • non necessaria, comportando di fatto una perdita economica
  • non la più adatta al sistema e/o all’opera in progetto
  • non sufficiente, comportando perdite di tempo per una eventuale successiva integrazione

Telefonata tipo 2: “Sono in Regione Lombardia: ho bisogno di fare il Deposito Sismico” Questo ci dice che il professionista ha un BISOGNO, ovvero deve espletare una pratica derivante dalle norme e noi saremo ben lieti di verificare quali indagini sismiche è necessario eseguire/presentare per ottemperare alla normativa in funzione dell’opera in progetto.

Telefonata tipo 3: “Devo fare i calcoli per progettare dei pali di fondazione. Mi serve pianificare una campagna di indagine che ti permetta di restituirmi l’accelerazione  orizzontale del terreno a diverse profondità. In questo caso, l’OBIETTIVO è chiaro ed esplicito e molto tecnico.

Dietro questi semplici (ma non banali) esempi, risulta chiaro che conoscere da subito la fase progettuale e la tipologia di opera è fondamentale per pianificare al meglio le indagini e restituire al progettistquanto effettivamente necessario per la progettazione dell’opera, senza aggravio inutile di costi.

In una fase preliminare di verifica della fattibilità di un intervento potrebbe essere sufficiente reperire dati bibliografici o derivanti da indagini fatte nei pressi del sito o da pianificazione territoriale.

In una fase progettuale, per quanto preliminare, è strettamente necessario prevedere l’esecuzione di prove specifiche in base alla tipologia dell’opera (Codice degli Appalti – D.Lgs 50/2016).

Ulteriori approfondimenti, che nei casi più comlessi possono comportare lo sviluppo di un’analisi di Risposta Sismica Locale, non possono essere previsti a prescindere se non in alcuni casi, ad esempio nel caso di opere sttagiche e rilevanti, ma sono il risultato di una prima fase analitica.

Il messaggio che vorremmo far passare, prima di dedicarci nei prossimi articoli ad analizzare nel dettaglio le diverse tipologie di indagine, è innanzi tutto quello legato alla comunicazione tecnica tra professionisti.

Quando questa manca, o e carente, tutto il resto (cioè lo sviluppo del progetto) rischia di essere minato dalle fondamenta…o, quantomeno, il rischio è che la componente geologica passi in secondo piano, quasi come un comune accessorio.

Studio Geo360 – www.studiogeo360.it

Referente Geofisica: @Mauro Mele